Il sì della LIBE alla riforma Europol che vìola la privacy delle persone migranti

Anche all’indomani del voto positivo della gruppo LIBE sulla riforma Europol, Hermes Center mantiene salda la propria posizione, già espressa ampiamente in appelli passati – tra cui quello dello scorso marzo, che avevamo co-firmato assieme a 167 organizzazioni per i diritti umani.

La LIBE (Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo) ha un ruolo significativo nella scrittura, modifica e approvazione delle leggi dell’Unione Europea in materia di sicurezza, migrazione e giustizia, e per questo il suo voto è molto importante.

Purtroppo però, nel caso della controversa riforma del mandato di Europol, la principale agenzia di polizia europea, riteniamo che la LIBE si sia espressa contro i diritti dei migranti – e, per esteso, contro i diritti umani.

Infatti, la riforma prevede gravi violazioni della privacy delle persone migranti da parte di Europol, violazioni che possono essere riassunte nei seguenti punti:

  1. Aumento del budget per elaborare dati biometrici. Sebbene con la nuova riforma siano state aggiunte alcune garanzie,allo stesso tempo la proposta legittima le attività di raccolta ed elaborazione di dati biometrici (impronte digitali, impronte facciali), oltre a prevedere la necessità di ulteriori risorse affinché Europol possa svolgere tali compiti.
  2. Raccolta di dati e scambio con paesi terzi. Europol può ancora aggirare le norme sulla protezione dei dati per scambiare informazioni con paesi terzi, secondo quanto previsto dalla riforma del 2022. Inoltre, viene mantenuto il ruolo degli “ufficiali di collegamento per l’immigrazione” degli Stati membri nei paesi terzi, anche non democratici.
  3. Aspetti legati alla sorveglianza online. La posizione della LIBE legittima anche l’attività di monitoraggio online di Europol sui social media e la censura dei contenuti ritenuti collegati al “traffico di migranti”.

Le organizzazioni per i diritti umani, tra cui la coalizione #ProtectNotSurveil di cui facciamo parte, continueranno a lottare affiché i diritti umani vengano sempre rispettati non solo all’interno dell’UE, ma anche ai suoi confini.

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