Il Mediatore europeo ha avviato un’indagine sulla mancata valutazione, da parte della Commissione europea, dell’impatto sui diritti umani di due proposte di legge, la nuova Direttiva contro il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e il nuovo Regolamento Europol.
L’indagine è stata avviata a seguito di un reclamo presentato dalle ong EDRi (European Digital Rights) e PICUM (Platform for International Cooperation on Undocumented Migrants) per conto della coalizione #ProtectNotSurveil, di cui anche Hermes Center fa parte.
La Direttiva sul favoreggiamento, proposta nel novembre 2023, punta a prevenire e contrastare «il favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno illegali nell’Unione». Il testo sostituirebbe le norme del 2002 e introdurrebbe nuovi reati con pene più severe, rischiando di criminalizzare i migranti e le persone che li aiutano, senza tutelare in modo chiaro l’assistenza umanitaria. Solo nel 2023, PICUM ha documentato almeno 117 casi di persone perseguite penalmente per aver aiutato migranti.
Il Regolamento Europol, invece, amplierebbe notevolmente i poteri di sorveglianza dell’agenzia e la capacità di scambio di dati tra forze di polizia, senza valutazioni sull’impatto sui diritti fondamentali né sulla base giuridica del suo mandato del 2016. Ne avevamo già parlato in questo blogpost, spiegando come questo porterebbe a violazioni della privacy e pratiche discriminatorie, colpendo soprattutto i migranti.
Entrambe le proposte non erano previste nel programma di lavoro della Commissione per il 2023, il che fa nascere il sospetto che possano essere motivate da interessi politici, in vista delle elezioni europee del 2024 e alla luce dell’acceso dibattito sull’immigrazione tuttora in corso.
I risultati dell’indagine del Mediatore europeo sono attesi entro la fine dell’anno.