Al fianco di Privacy Network e The Good Lobby Italia, Hermes Center ha lavorato alla stesura di un documento intitolato Motivazioni e Caratteristiche dell’Autorità Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, pubblicato il 20 marzo 2024 e consultabile di seguito, che è stato condiviso anche con le istituzioni e autorità governative competenti.
Per capire come siamo arrivati all’elaborazione di tale documento, ecco un po’ di background.
Approvato il testo finale dell’Artificial Intelligence Act (AI Act) a dicembre 2023, ora spetta agli Stati membri garantirne la corretta applicazione, istituendo un’autorità nazionale indipendente per la governance dell’intelligenza artificiale.
L’AI Act, lo ricordiamo, prevede un’autorità che eserciti i propri poteri «in modo indipendente, imparziale e senza pregiudizi, in modo da salvaguardare i principi di obiettività delle loro attività e dei loro compiti e garantire l’applicazione e l’attuazione».
Il problema è che il governo Meloni ha deciso di affidare la governance dell’intelligenza artificiale a due agenzie semi-governative e quindi tutt’altro che indipendenti, AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) e ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale).
A testimonianza della parzialità di queste agenzie, la partecipazione dei vertici delle stesse a diversi convegni di partito ed eventi “schierati” politicamente.
Cosa chiediamo
Nel nostro policy paper, chiediamo che l’autorità rispetti alcune linee guida, raggruppate sotto le seguenti categorie:
- indipendenza/autonomia politica;
- multidisciplinarietà;
- etica e standardizzazione;
- trasparenza;
- apertura;
- capacità finanziaria;
- rappresentatività del collegio;
- agilità operativa;
- meccanismi di controllo.
Ad aprile 2024, è seguita una lettera aperta intitolata Intelligenza artificiale: il governo sbaglia ad affidare la governance a un’agenzia governativa e co-firmata dalle seguenti organizzazioni: Privacy Network, The Good Lobby Italia, Reclaim The Tech, Info.nodes, Amnesty International Italia, PERIOD think tank, StraLi for strategic litigation.
«Apprendiamo con stupore e con disappunto della volontà da parte dell’attuale Governo di affidare la governance a soggetti istituzionali, per quanto competenti, non indipendenti e non autonomi.
Se l’intelligenza artificiale è volta a diventare uno dei pilastri dello sviluppo delle nostre società negli anni a venire, sia in termini sociali che economici, crediamo fermamente che sia imprescindibile affidarne il governo a un soggetto autorevole ma anche completamente indipendente, così come è stato fatto in passato per l’anticorruzione e per la tutela della privacy.
Chiediamo al Governo di fare un passo indietro rispetto alle proposte attualmente sul tavolo, aprendo una riflessione più ampia e inclusiva, per arrivare alla soluzione migliore nell’interesse pubblico».
L’addendum 2025
GENNAIO 2025. Aggiornamento: al documento viene aggiunto un addendum, in vista del voto del Senato sulla proposta di legge che regolamenta la governance dell’Intelligenza Artificiale in Italia (atteso per il 18 marzo 2025).
Il policy paper, così integrato, è stato inviato a oltre 300 stakeholders, istituzionali e non, chiedendo loro di attivarsi per spingere il Governo a istituire un’autorità autonoma, separata dalla politica, che possa supervisionare l’uso dell’Intelligenza Artificiale in Italia e garantire l’applicazione corretta dell’AI Act.